COMMUNITY IN TRANSITION

Mappatura Partecipata del Territorio di Rieti


Il punto di partenza per la definizione di una strategia di sviluppo territoriale è necessariamente rappresentato da una fase di mappatura, per fare emergere le eccellenze nascoste e in generale gli asset meno manifesti. La mappatura che Next Rieti intende utilizzare è quella della ricerca-intervento.

Durante la residenza è stato avviato un primo esercizio di mappatura delle dotazioni del territorio sia in termini ambientali, infrastrutturali e territoriali che di risorse e potenzialità esistenti dal punto di vista culturale, turistico, produttivo e sociale. Questa esplorazione ha rivelato come la condizione apparentemente negativa di “isolamento” che ha caratterizzato la città di Rieti e il suo territorio è in realtà un potenziale punto di forza: questa condizione ha preservato l’area dal punto di vista naturalistico e di socialità, condensando positivamente le energie del capitale umano. Il primo obiettivo di Next Rieti è dunque offrire strumenti e metodologie di mappatura per identificare e perimetrare la vocazione del territorio: individuare e selezionare le potenzialità di un luogo rappresenta il primo passo verso la loro valorizzazione.

Da dove partiamo? Naturalmente dalle persone. Durante la residenza, abbiamo incontrato molte associazioni, imprese e nuove comunità che già lavorano concretamente a soluzioni e politiche innovative per migliorare la vita dei propri mondi di riferimento. Per questo - dopo la fase di mappatura - è indispensabile mettere in rete chi innova (building strategic networks and alliances for competitiveness), mobilitando una rete locale di “comunità del cambiamento”.


 

Il contesto

Rieti è una piccola realtà rappresentativa delle contraddizioni di tutto il Paese: tesori storici e culturali, risorse naturali e conoscenze peculiari convivono con la difficoltà di essere riconosciute come potenzialità e valorizzate, uscendo dalle logiche di contrapposizione localistiche e mettendole a sistema per innescare un processo di sviluppo.

Dal paesaggio incontaminato ai prodotti tipici, dal rapporto sbilanciato con la Capitale alle ambizioni spesso compresse, la necessità di mantenere l’esistente sembra prevalere sulla capacità di immaginare e progettare un futuro solido, un avvenire in cui siano centrali i giovani – a fronte di un progressivo invecchiamento della popolazione – e gli asset territoriali, affrancati da una condanna all’abbandono.

Le condizioni di partenza fanno di questa terra un contesto ideale da cui iniziare ad affrontare la sfida del cambiamento. Partire da Rieti vuol dire farsi pionieri di un approccio innovativo, replicabile in tanti altrove quanti sono i territori che hanno bisogno di intraprendere un processo collettivo di ridefinizione dei propri obiettivi.

Il progetto 

Next Rieti, in collaborazione con l’Associazione artway of thinking, ha scelto l’area del Montepiano Reatino per sviluppare un progetto di mappatura partecipata, secondo l’approccio della ricerca-intervento.

Gli obiettivi

Identificare, perimetrare e rappresentare la vocazione del territorio reatino: una visione condivisa sulle sue specificità e potenzialità, accompagnata da una strategia complessiva per la loro ri-attivazione e ri-connessione.

L’area geografica

L’area geografica della ricerca-intervento coinciderà con quella adottata per designare il territorio di competenza amministrativa della 5^ Comunità Montana della Provincia di Rieti “Montepiano Reatino”: un’area di 52.906 ettari racchiusa fra la catena dei Monti Sabini ad ovest e la catena dei Monti Reatini ad est, e comprendente 12 Comuni: Cantalice, Cittaducale, Colli sul Velino, Contigliano, Greccio, Labro, Leonessa, Morro Reatino, Monte San Giovanni in Sabina, Montenero Sabino, Poggio Bustone, Rivodutri.

In questa prima fase, il lavoro d’indagine coinvolgerà - in via sperimentale – anche le aree dei Comuni di Castel Sant’Angelo, Longone Sabino, Rocca Sinibalda, Torricella Sabina.

Le principali aree di attività

La ricerca-intervento si basa sulle seguenti principali aree di attività:

Raccolta e analisi dei dati di secondo livello: attraverso la raccolta di dati statistici in diversi campi s’intende ricostruire un quadro dello stato di fatto, considerando gli aspetti socio-demografici, l’istruzione e le conoscenze specifiche, l’economia e le specificità d’impresa, l’ambiente naturale e costruito, la socialità e l’associazionismo.

Emersione della percezione sullo stato di salute e benessere, da parte della popolazione, attraverso l’erogazione in più momenti del questionario PGWBI / Psychological General Well-Being Index.

Indagine percettiva partecipata. Ispirati dalla prassi della Scuola Ecologica di Chicago, la ricerca-intervento prevede l’osservazione empirica del territorio, la relazione diretta con l’ambiente e i suoi abitanti, il dialogo e l’ascolto. Tale prassi permetterà di far emergere i dati “non registrati”, come le potenzialità inespresse, le vocazioni, l’effervescenza creativa e collettiva del luogo. Permetterà inoltre alla cittadinanza di partecipare attivamente alla definizione di una visione condivisa del territorio. Si svolgerà attraversando il territorio, con passeggiate e incontri.

Dieci giorni di indagine empirica. L’indagine partecipata ha un momento di particolare coinvolgimento della cittadinanza, coadiuvata da experts per osservare e interpretare in tempo reale i “segni” del territorio, evidenziare gli elementi urbani, naturali, storici, culturali, sociali e produttivi che definiscono il paesaggio osservato; un tempo per attivare un dialogo diretto con i suoi abitanti –rappresentanti e stakeholders- e per condividere una consapevolezza sulle sue potenzialità.

Un ciclo d’incontri tematici e workshop formativi per condividere strumenti e buone pratiche d’indagine e co-working. La lettura dell’ambiente e del paesaggio richiede prassi e strumenti adeguati, atti non solo ad acquisire ed elaborare dati, ma soprattutto a rappresentarli secondo codici espressivi facilmente identificabili. Così come un processo di sviluppo sostenibile, basato sulla vocazione e le risorse del territorio richiede capacità di condividere, di lavorare in rete e attivare pratiche di buon governo del bene comune.

La rappresentazione dei risultati

La ricerca-intervento guarda il territorio nella sua complessità, indagando i suoi diversi aspetti: tutti i dati (quantitativi e qualitativi) saranno riprodotti all’interno di una banca dati georiferita basata su tecnologia GIS (Geographic Information System). Con tale strumento sarà possibile acquisire, archiviare ed elaborare tutti i dati relativi al territorio, ricavando informazioni utili alla sua visione integrata, finalizzata sia alla conservazione che alla valorizzazione del suo patrimonio.

La rappresentazione dei risultati è inoltre tradotta in linguaggi visivi, più immediati, leggibili da un pubblico di non addetti ai lavori: un sito web dedicato, infografiche, racconti, un video-documentario sono gli strumenti per condividerein itinere i lavori d’indagine, raccolta dei dati e costruire assieme una narrazione del territorio.

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