Il rilancio economico di Rieti passa attraverso la riqualificazione di un’ex area industriale nel cuore della città. Questo il tema al centro dell’incontro pubblico “Quale futuro per l’ex Snia Viscosa?” organizzato da RENA e Comune di Rieti in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena.
Oggi a Rieti si sono riuniti illustri rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale. Ospite d'onore Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con delega ad EXPO 2015. L'incontro è stato aperto da Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha la proprietà di circa i due terzi del sito, da Francesco Luccisano, presidente di RENA, da Simone Petrangeli, sindaco di Rieti e Fabio Refrigeri, assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente della Regione Lazio.
Sono intervenuti anche Alessandro Fusacchia, capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Fabrizio Barca, direttore generale al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Riccardo Donadon, fondatore dell'incubatore di startup H-Farm e Annibale D'Elia, dirigente Politiche giovanili e legalità della Regione Puglia.
Dopo mezzo secolo di produzione tessile e sviluppo economico locale, per la Snia Viscosa è iniziato un lento declino, fino alla chiusura e all’abbandono. Con questo evento inizia un percorso che porterà a fare dell’ex Snia Viscosa il nuovo centro della città, permettendo a Rieti, dopo decenni di progressiva marginilizzazione ed isolamento, di tornare ad attirare intelligenze e investimenti, ed a connettersi con altre realtà e comunità del cambiamento, oggi protagoniste dell’ecosistema dell’innovazione sociale e dello sviliuppo sostenibile.
Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, dichiara .
Il recupero dell’ex Snia Viscosa passerà attraverso un esperimento di intelligenza collettiva, di co-progettazione, che stimolerà l’arrivo, da Rieti e dal resto del monodo, di idee sostenibili e innovative in grado di trasformare l’area in un motore per la città e in un posto “unico al mondo”.
Sono state individuate tre dimensioni lungo le quali strutturare il processo di riqualificazione dell’ex area industriale e quindi dell’intero territorio. Prima di tutto quella produttiva, non nel senso industriale del termine ma come luogo di imprese che operano sul fronte dell’innovazione tecnologica. La seconda dimensione, strettamente collegata alla prima, è quella formativa. Ad essa si legano le speranze anche per il futuro di Rieti come territorio della conoscenza, in grado di attrarre intelligenze anche fuori città.
La terza dimensione è quella socio-culturale, perché solo ripartendo dalla storia del territorio è possibile ridare alla città una chiara identità.
Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell’area arriverà al termine di un processo aperto, trasparente e condiviso. A dimostrazione che l’innovazione post-industriale può essere al servizio di tutta una comunità locale.
Negli ultimi anni RENA ha messo in rete, in tutta Italia, comunità piccole e grandi che lavorano per cambiare in meglio i loro territori. RENA è sinonimo di terzietà e credibilità e in passato ha già dimostrato di poter offrire un metodo con cui arrivare tutti insieme al migliore progetto possibile.
Francesco Luccisano, Presidente di RENA, dichiara: <
Banca Monte dei Paschi si rende quindi disponibile - ha dichiarato Alessandro Profumo, presidente Mps – a svolgere il ruolo di catalizzatore e facilitatore rispetto a progetti innovativi per lo sviluppo ed il recupero dell’area ex snia Viscosa, che ci auguriamo vengano presentati nei prossimi mesi>>.
La riqualificazione dell’ex area industriale sarà l’occasione per valorizzare i tre elementi che fanno di Rieti la città dell’acqua, della terra e dell’aria. Rieti infatti è uno dei più più grandi serbatoi d’acqua dolce del continente e ha correnti ascensionali e condizioni microclimatiche ideali, tanto da farne uno dei centri più rinomati al mondo per il volo a vela. Senza dimenticare che, nei primi anni del Novecento, Nazareno Strampelli sperimentò proprio nelle campagne reatine le varietà di grano che avrebbero alimentato per i decenni a venire tutto il Paese.